Quando vengo a Messa la domenica alle ore 10,00 fa piacere vedere dei volti noti, delle persone da salutare, degli amici. Tanto più poi se alcune di queste persone sono i tuoi amici d?infanzia, quelli con cui sei cresciuto, con cui hai giocato, litigato, ti sei divertito,con cui ti sei confrontato tante volte, con cui ci si è scambiato forti esperienze di vita. Poi vedi come la vita è trascorsa, ci siamo sposati abbiamo dei figli e ti sembra incredibile che quel bambino che ti ruba il foglietto della messa è il figlio di quell?amico con cui a 18 anni facevi il campeggio assieme e che sfidavi migliaia di volte a bigliardino?..
Eppure siamo noi e ci incontriamo a messa quasi per caso perché forse senza quell?Eucaristia sarebbe difficile anche solo vedersi, la vita di oggi è troppo stressante, c?è il lavoro, bisogna portare i figli a scuola, alla sera sei stanco e a volte la domenica diventa l?unico giorno per un?uscita con tutta la famiglia.
Così benedetta domenica che apre all?autentica spiritualità cristiana: Dio e i fratelli.
E? veramente brutto celebrare una messa dove non si conosce nessuno, certo la fede dovrebbe renderci tutti fratelli, è vero, e scoprire la stessa fede anche in luoghi lontani da casa è arricchente, ma se ci si conosce è meglio. Perché è la stessa Eucaristia a volerlo: l?avere la stessa fede, l?ascoltare la Parola di Dio, mangiare lo stesso pane ci trasforma in un unico corpo. Anzi Don Orlandini che l?anno scorso ci ha parlato della messa ci diceva che il vero miracolo che avviene è questo. Che Dio diventa pane e che quel pane sia il corpo di Cristo avviene con certezza sempre, ed è la prima parte, ma che noi diventiamo il suo corpo è sempre tutto da realizzare ed è la seconda parte della messa, quella da continuare quando la messa è finita e si va ?in pace?.
Allora credo che la nostra fede cristiana debba sempre essere vista come un qualcosa che aggiunge e arricchisce la nostra amicizia, la nostra unità, la nostra vita di persone e di famiglia.
Se tutto ciò non si realizza allora vuol dire che ci sono dei nodi, dei blocchi, delle barriere, dei virus che in qualche modo impediscono questa comunione.
Possono essere delle diffidenze, delle difficoltà personali, delle chiusure mentali, degli schematismi nei quali si vuole rimanere, eccetera, la vita è molto complessa da analizzare e ci sono dei meccanismi che sfuggono senza un dialogo e una condivisione reale e sincera?
Allora mi dispiace che non ci sia un momento fuori dalla Messa che serva per vedersi e incontrarsi che può essere di approfondimento, e di condivisione su quello che viviamo come famiglie, illuminati e direi consolati e incoraggiati dalla fede e dalla Parola di Dio.
Io sostengo che veramente tutti gli incontri servono a crescere, perché vedo che è tanto difficile vivere la propria vita cristiana senza una formazione e una condivisione, che mi aiuti a vedere Dio e la sua presenza nella vita, che mi richiama i valori forti per quali sto spendendo l?esistenza.
Per le famiglie dal mese di ottobre in parrocchia ci sono stati due incontri, ma a causa della non partecipazione così come sono stati pensati non possono andare avanti. Occorre ripensarli e chiedere se c?è la disponibilità e la volontà di dare il proprio tempo.
Dal canto mio credo che in questo momento forse occorre unire le forze, frate Marco ci invita il primo sabato del mese alla Casa della carità, so che ci si può anche fermare a cena. Inoltre per chi desidera c?è il Centro famiglia di Nazareth che offre un incontro al mese per le famiglie dal titolo ?PER MANO NEL DESERTO? e si possono portare i bimbi perché c?è un servizio di babysitteraggio.
C?è il Cammino neocatecumenale che punta su delle comunita che vivono attorno alla Parola di Dio e alla liturgia.
C?è il gruppo della Santa famiglia con i paolini che offre una proposta di consacrazione.
Invito comunque le famiglie di Cognento a cercarsi questi incontri per dare spiritualità e nutrimento al proprio rapporto di coppia e con i figli.
Un giorno forse saremo più maturi e più forti nel comprendere che oggi veramente la fede non va vissuta solo in un modo intimistico e personale ma va condivisa e difesa con coraggio e fatica rischiando l?incomprensione e la presa in giro, sempre pronti a dare ragione di quello che speriamo.

Ma il Figlio dell?uomo quando tornerà sulla terra troverà ancora FEDE?