Ieri sera mi è capitato di assistere ad un dibattito dal titolo?quello che resta di Dio?. Questo era in realtà il titolo di un libro di un giornalista del corriere della sera. La sua tesi è che l?ateismo ha avuto una bella sconfitta, gli stati atei sono finiti come sono finiti, alcune dichiarazioni dei nostri politici sembrano portare ad una simpatia nei confronti dell?esistenza di Dio. A metà dell?Ottocento c?era un?avversione alla figura del pontefice molto accesa (durante il funerale di Pio IX ci fu un tentativo di gettare il suo corpo nel Tevere) mentre oggi abbiamo assistito ad un funerale come quello Giovanni Paolo II. L?ateismo come negazione di Dio eretto a sistema è poi messo in crisi anche dalla ragione umana che riconosce un ordine nell?universo, un ordine ragionato (si pensi alle orbite dei pianeti nella galassia, la grandezza e la complessità che c?è dentro anche al filo d?erba più insignificante).
Dunque un ritorno a Dio?
Io direi ?andiamoci piano?.
E? interessante notare che nella bibbia gli atei non esistono, non si cerca mai di convincere che Dio esiste, lo stesso Signore per presentarsi dirà ?Io sono il più forte di tutti gli dei?. Si parla di dei, che poi pian piano nella crescita della rivelazione si definiranno ?falsi?e ?fabbricati da mani d?uomo?, ma il peccato più frequente del popolo di Israele e denunciato dai profeti sarà sempre l?idolatria. Mettere qualcosa che non è Dio al di sopra di tutto, sostituire Dio con qualcos?altro. Lasciare Dio da parte per seguire altre strade.
Questa è una lettura vera e profonda della natura intima dell?uomo: quando l?uomo non si apre al vero Dio e non si mette in ascolto in un atteggiamento di apertura a colui che gli ha dato la vita con la preghiera, si costruisce degli idoli. Non si resta neutri e neutrali: o sei attaccato a Dio e alla sua parola oppure sei attaccato a qualcos?altro, alla faccia della aconfessionalità della vita, (curioso che oggi si cerchi in tutti i modi di tenere Dio fuori dalla vita pubblica mentre nella storia della salvezza Dio non fa altro che cercare di entrarci).
Il cammino biblico che Dio fa con Israele è per farlo continuamente uscire dai suoi idoli e condurlo a Sé allo sposo, a colui che solo lo ama veramente, è un richiamo ad un alleanza continuamente tradita dal suo popolo che non accetta di lasciarsi condurre.
Idolo è tutto ciò per cui vivo e che metto al primo posto nella mia vita, può esserlo un figlio, il marito, la moglie, io stesso, il lavoro, il guadagnare, il giudizio degli altri, i miei Hobbys o i miei vizi.
Il primo comandamento e quello con cui si aprono tutti gli altri infatti è ?Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio all?infuori di me?, che è uguale a :? Ascolta Israele: amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore con tutta la mente con tutte le tue forze?.Molti credono in Dio come un essere trascendente, diverso dall?uomo, lontano,evanescente,irraggiungibile. Ma questo non è il Dio nostro, il Dio delle scritture, il Dio della storia della salvezza. La fede cristiana fondata sull?incarnazione, sulla morte e risurrezione di Gesù, su una vicenda storica, annuncia un Dio entrato nella storia, che le mani se le sporca volentieri, e questo Dio rinvia l?uomo alla sua quotidianità, alla sua ferialità, ai suoi problemi concreti di tutti i giorni perché è lì nella vita quotidiana che la storia si fa storia di salvezza, LA MIA STORIA DI SALVEZZA.
Tutte queste cose sono scritte nel catechismo e si imparano leggendo la bibbia però se fai un incontro per parlarne nessuno viene, non c?è tempo, ci sono tantissime altre cose da fare, ma se non abbiamo il tempo per approfondire la nostra religione, per alimentarla, sapete cosa succede? Ci giochiamo la fede! E? ovvio: quanto tempo della mia settimana dedico a Dio, a conoscere la sua Parola, ad approfondire la mia vita cristiana ( e quanto tempo invece è riempito con altre ?catechesi??) Che sia ben chiaro che non è il Corriere della Sera che mi aiuterà a crescere nella fede.

Ecco oggi questa lettura diventa molto attuale: nella nostra vita la predicazione e l?evangelizzazione devono aver chiaro che non si tratta di far credere in Dio ma di convertirsi da un ?idolatria? al Dio trinitario Padre, Figlio e Spirito Santo uniti in un solo amore.

Riferimenti: IL LIBRO IN ESAME