Venerdì 9 agosto, dopo una lunga malattia, è tornato alla casa del Padre, Riccardo, ospite da anni della Casa della Carità. Frequentava la nostra parrocchia e aveva saputo conquistare la simpatia e l’affetto di tutti i cognentesi.

Riportiamo di seguito alcuni interventi che sono stati letti durante la messa per il suo funerale.

Ricky

 

Riccardo Ruggieri, un vero missionario

 ” Io so tutto, dicevi, ed era vero. Ti mettevamo alla prova chiedendoti cose strane e difficili e tu, alla fine, hai saputo rispondere a tutte le domande. Dal tuo “lettuccio”, a tratti inconsapevole e privo di dolore o forse esattamente il contrario, ci hai richiamati all’essenziale. Ci spiazzavi dicendo “ho paura” oppure “non ho paura” a seconda dei dolori e dell’effetto delle medicine; subito sorgeva la domanda “di cosa? dei vampiri? della morte?”.

Hai sempre saputo fare delle preghere da libro stampato, ma le più belle sono state le ultime, quelle espresse solo con dei gemiti oppure neppure pronunciate, ma sono state certo le più vere, quelle che al Signore sono piaciute di più.

Conoscevi tutti tu, chiamavi per nome e per cognome; eri spontaneo e non ti nascondevi dietro formalità inutili e timidezze. Negli incontri, quando arrivava in casa qualcuno di nuovo eri bravissimo a spiegare cos’è la Casa della Carità, le origini, Don Mario e le prime suore, sapevi tutto del Vangelo, eri preparatissimo e, al di là di ciò che dicevi, a volte un po’ “dottrinale”, col tuo modo di essere, con la tua persona comunicavi molto di più di ciò che raccontavi, eri e sei un Testimone. Raccontavi anche di te stesso, con estrema umiltà. Dicevi “sono un ospite…”, cioè “ho bisogno degli altri”…

Credevi a tutto quel che ti veniva raccontato, suor draculina si è quasi materializzata nella tua mente. Anche nella sofferenza sapevi far sorridere con le tue reazioni ai racconti inventati e assurdi su vampiri e fantasmi. Quasi si riusciva a scherzare anche sulle possibili torture da farti… ma nel tempo della malattia eravamo noi a non giocare più su queste cose, tu comunque non ti saresti sottratto.

Sembrava fossi incerto su cosa fare nella vita: mi sposo; no, non mi sposo, faccio il frate, sono vocazionato de mais; no ma dai, mi sposo!!! Per il giorno della prima professione di Alice (clarissa francescana) tu le hai lasciato questo pensiero: “Ciao Alice, ti volevo sposare. Tu diventi suora e io sono in un lettuccio.” Tu ti consacri e io vengo consacrato da questo lettuccio, tu scegli e io sono scelto. Per i piccoli non è tanto difficile “capire la propria strada”, la sceglie il Signore per loro.

 “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. “ (Luca 10, 21)

Hai reso concreto e presente un pezzo di Vangelo, Richi!!!

Dio ti ha dato tutte le risposte e tu, forse, qualcuna l’hai data a noi.”

 Ricky 3

 

” Ieri abbiamo pensato che il ricordo che più ci è rimasto di questi mesi della malattia di Ricky è stato svegliarlo la mattina di Pasqua per la colazione. Per la sua Pasqua noi siamo qui a Gerusalemme e lui è in una Gerusalemme più splendente che non riesco a immaginare se non con i tratti di quella in cui siamo ora, ma privata finalmente di tutte le sofferenze che ha vissuto Ricky e di cui è intrisa anche questa terra.

Ricky ha sempre avuto questo legame con la fede così grande, sapeva le risposte per ogni domanda e ricordava i salmi a memoria. La malattia ha distillato questa sua “sapienza” e l’ha resa profondissima e vera. “

 

Ricky 2

 

 

 Ciao Ricky, ci mancherai…….