Dopo l’esperienza di fr. Luca due anni fa, ora è il turno di fr. Stefano che per una decina di giorni si trova in Madagascar per visitare le Case della Carità di quei luoghi.

2 gennaio 2014, Antananarivo

4 gennaio 2014, Ankarefo

7 gennaio 2014, Fianarantsoa Ambalagony

 

Primi due giorni da Tanà

Case della Carità in Madagascar

Case della Carità in Madagascar.
Per maggiori info

Siamo arrivati alle 23.00 del 30 dicembre, ci aspettavano père Didier, sr. Augusta, sr. Monique poi subito a Tongarivo nella prima Maison de la Charité.

Ci siamo alzati,  fatto colazione, visto questa Casa che assomiglia al primo ospizio di Fontanaluccia, tanti ancora gli ospiti uomini e donne, molti in carrozzella.La vecchia guardia è composta da don Pietro Ganapini, la Mamera e sr. Giacinta poi molte sorelle e giovani in cammino.

Siamo con p. Didier la nostra guida, andati a visitare Itaosy, la Caca della preghiera dove sta sr. Bernardetta, bella la casa con una chiesetta molto spaziosa; abbiamo pranzato con le sorelle: Leontina, Agnese e Bernadette queli. Poi a seguire abbiamo visitato Anduatapenaka dove c’è una casa voluta da p. Gino Manzone; è piccola, vicino alla chiesa parrocchiale, lì ci sono 4 sorelle: Poline, Margherita, Cecile, Luisa, anche due ragazze con piccoli ospiti: stavano friggendo dolcetti per far festa di capodanno. Poi siamo tornati, non vi dico il traffico, veramente difficile andare in auto in mezzo a gente che vende e compera in strade sempre strette. Il nostro ultimo dell’anno è stato molto semplice: abbiamo cenato, fatto un po’ di festa con gli ospiti e poi a dormire.

Il primo giorno dell’anno è cominciato con la messa in capella alle 6.30, dopo siamo andati a conoscere la Casa di Ambanidia. C’è un muro di cinta crollato, dovuto alle piogge: ha distrutto il pollaio e una stanza per adesso è inagibile. Abbiamo visto dei cambiamenti nel corridoio con finestre che danno più luce; accoglienza sempre bella e tanti bimbi; qui abbiamo incontrato sr. Ernestine, sr. Vololona e sr. Domoina. Pranzo con anche i preti della parrocchia. Poi funerale (primo dell’anno) di due persone, un giovane e Celestine che è la mamma di Masera Alice; tutto cantato, nella parrocchia di Santo Stefano dove era stato don Ganapini che ha costruito tante scuole. Fr. Stefano ha fatto un bagno di folla nel quartiere di Tongarivo, poi cena assieme. L’unica parola imparata da don Luigi è Vatan’ì Kristy (Corpo di Cristo).

Ciao fr. Stefano e don Luigi da Tanà

 

La festa per l’apertura della nuova Casa dei fratelli

Siamo ad Ankarefo e abbiamo detto la messa dell’Epifania, nella nuova Cappella dei Fratelli, dedicata a San Basilio.

Ci sembravamo i due re Magi che sono stati guidati dalla stella di Ankarefo fino a Qui e una grande gioia ci ha aperto il nostro cuore.

Siamo arrivati alla vigilia della festa: avevamo fatto la strada che porta ad Ambositra, con sosta ad Antsirabe alla Casa della Carità.

La casa nuova dei Fratelli è molto bella; all’arrivo abbiamo incontrato i giovani delle comunità che preparavano la festa; canti e balli e suono ad alto volume. Nella vecchia casa stavano macellando l’umbi, il vitello grasso. Ma la sorpresa maggiore è stata il numero di giovani in casa che tra aspiranti, probandi, novizi e frati supera la ventina. Qui sono benedetti da Dio e da don Mario. Abbiamo pregato e cenato poi un bel sonno ristoratore. Venerdì veglia presto con preghiera e messa; la vigilia della festa sono state invitate le comunità dei distretti una quindicina. Ogni comunità doveva venire con una decina di poveri e preparare da mangiare col toko telo; per ciascun gruppo c’era pronta una borsina col riso e un’altra con pezzi di carne poi è arrivata anche un po’ di verdura. Canti musiche e balli, intervallati da “Kabari”, erano presenti anche tutti i poveri della Casa della Carità di Ambositra. L’impressione è stata quella di aver vissuto qualcosa di simile alla moltiplicazione dei pani. Dopo la festa una grande pioggia, anche di notte. Ma il giorno dell’inaugurazione è tornato a splendere il sole. Alzata prestissimo, bisognava preparare il mangiare per il pranzo. Messa alle 9,00 del mattino con il vescovo Mons, Fidelice e tanti preti; c’erano anche don Giovanni Davoli e don Giordano. Messa che è durata tre ore; all’inizio il vescovo ha tagliato il nastro e  benedetto con l’acqua tutta la casa e anche coloro che hanno partecipato alla messa: letture, canti anche tradizionali, preghiere, comunione,discorsi finali. Ci è sembrata una gioia del Cielo come diceva Gesù: Ti ringrazio o Padre perché ai piccoli hai rivelato i segreti del Regno dei Cieli, poi anche la gioia di don Mario in Cielo con Fr. Torvik nel vedere dei Fratelli della Carità nuovi che si stanno formando. Alla fine della messa un rinfresco offerto da un signore della città. Pomeriggio finito il pranzo e un po’ di gioco, di nuovo la pioggia: quasi una benedizione del cielo ha ripreso a scendere copiosa. Alla sera partiti tutti abbiamo fatto un incontro di condivisione coi fratelli P. Didier, P. Pascal, Fr. Marcial, Fr. Max e Fr.Leonard, presenti anche i novizi che sono 5: Ralimi, Eli e Denis (2° anno), Marcellen e Gerom (1°anno); abbiamo fatto uno scambio sulla situazione delle comunità italiane e anche come loro hanno vissuto i due momenti dolorosi della morte di Torvik e della uscita di Jean Michel. Un buon incontro che ci ha fatto sentire il senso di una fraternità capace di condividere le gioie e i dolori.

Oggi pranziamo a Maharivo, poi andiamo verso Fianarantsoa.

Un ricordo a tutti Fr. Stefano , d. Luigi e P. Didier

Casa della Carità di Ambalagony
 

Nuovi viaggi, nuovi incontri

Dopo l’inaugurazione di Ankarefo siamo andati nel pomeriggio a Fianaratsoa, dove abbiamo visto la Casa della Carità e il noviziato di Ambalagoni.

Tante sorelle e probande alla Cdc e i molti novizi postulanti e ragazzi, ospiti ad Ambalagoni, che è la casa di formazione dei Fratelli. Tenuta bene, con un bell’orto,  galline e conigli. Gli ospiti sono molto simpatici, abbiamo detto messa presto, poi siamo andati in città. Abbiamo incontrato padre Zocco (sempre arzillo nonostante gli anni) e visto la cattedrale. Dopo il pranzo alla Cdc siamo partiti per Ampasimanjeva. Arrivati dopo 5 ore buone di cammino, gli ultimi 15 Km. Un po’ brutti. Ci hanno accolto molto bene e le sorelle; Giorgio e le volontarie italiane del Centro missionario diocesano.

Stamattina dopo la messa delle 6,00, con Chiara abbiamo visitato l’ospedale. Tanta la gente che arriva anche da lontano, non avendo dispensari e ospedali funzionanti trovano lì un rifugio. I reparti che abbiamo visto più pieni sono la pediatria, dove lavora Giovanna, in ostetricia c’è l’altra cooperante Cecilia. C’è un grande reparto dedicato ai nTubercolotici. I dottori son Marten, Ortance e un altro. Poi con Giorgio abbiamo visto la tostatura del caffè, e ci ha portato nella campagna a circa 5 Km.  a vedere la fabbrica dei succhi che ancora non funziona, ma tutto è pronto. Producono anche miele oltre ai chiodi garofano. Ci è sembrato che attorno all’ospedale tutto funzioni come un luogo dove i poveri e ammalati troavano rifugio e conforto un bel segno del Signore in un posto che è all’estremità della terra.

Ciao!

Fr, Stefano, don Luigi e Pe. Didier

Ospedale di Ampasimanjeva (Madagascar)

Ospedale di Ampasimanjeva (Madagascar)