I Pellegrinaggi Mariani Diocesani si svolgono il giorno 25 del mese da marzo a settembre al Santuario di San Geminiano di Cognento, e vedono solitamente la presenza di uno o più vescovi che guidano la funzione.

Ogni pellegrinaggio prevede la partenza a piedi dei fedeli alle ore 20.30 da tre possibili località: il Centro Famiglia di Nazareth (Strada Formigina), Strada Corletto sud (tra Cognento e Cittanova) oppure la Casa della Carità di Cognento (Via Santa Marta).

Durante il percorso si prega col rosario, si medita, si canta; per chi non può camminare, lo stesso programma si svolge nel Santuario. Alle 21.30 inizia la S. Messa, sempre animata dal canto di una buona corale.

 

Articolo a cura di Alfeo Bertacchini e Angela Lugli.

Quando Maria ha ispirato i pellegrinaggi nel nostro stupendo paese (nel lontano 1999) ricordiamo, non filò tutto così liscio! C’era chi pensava che questo tipo di pratica fosse ormai superata, chi credeva che fosse un’altra ulteriore proposta da aggiungere alle tante che già c’erano. Alcuni sacerdoti coi quali parlammo io e Alfeo o altri laici incaricati da Don Franco per far conoscere la cosa ed estenderla anche alle altre parrocchie della diocesi, dicevano che ogni parrocchia aveva già i suoi santi e ognuno pensasse ai suoi! Ma se guardiamo alla storia di tutti i santi non ce n’è uno che non fosse devoto della Vergine.

Il nostro don però ha accolto questo invito di Maria, capendo che non era una cosa sua, ma voluta da Dio che si serviva di Sua madre per venire incontro all’uomo, con la sua materna presenza, dando inizio nonostante le difficoltà, a questi pellegrinaggi, che abbiamo motivo di credere siano un dono per tutto Cognento e per tutti coloro che vi partecipano. Maria non risparmierà di donare a piene mani le sue grazie a coloro che vorranno accoglierle. Dobbiamo fare il possibile, aiutando Maria, perché tutti comprendano la loro importanza.

Santuario di S. Geminiano

Perché sono nati?

Sono nati per rispondere all’appello accorato della Vergine ad ogni apparizione approvata dalla Chiesa, di fare pellegrinaggi, preghiera del Rosario, penitenza, per la conversione dei peccatori e la nostra salvezza.

Pensate che la preghiera del Rosario recitata con devozione su invito della Vergine a Fatima dal popolo portoghese impedì l’ingresso del Portogallo nella Seconda Guerra Mondiale, come lei aveva promesso.

Apparendo a Fatima (1917)  disse ancora:

« Molti vanno all’inferno perché non c’è nessuno che preghi e si sacrifichi per loro »

« Fate pellegrinaggi recitando il Santo Rosario »

Apparendo alla Salette (1846) piangeva invitando alla preghiera, alla penitenza e alla santificazione del giorno festivo. Quando io e Alfeo passiamo dal Grandemilia di domenica e vediamo questo nuovo santuario con le due torrette che sembrano due campanili, il parcheggio strapieno di auto, ci vengono in mente le lacrime e le parole di Maria a La Salette:

« Quanto soffro per voi! Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservata il settimo, non me lo volete concedere! Pregate! »

dicendo che sono mezzi indispensabili per ottenere il beneplacito di Dio.

A Lourdes (1858), dicendo di chiamarsi “l’Immacolata Concezione”, la Vergine conferma la proclamazione del dogma, fatta solennemente da Pio IX l’ 8 dicembre 1854 nella basilica di S.Pietro a Roma, e invita alla preghiera del Santo Rosario, alla penitenza e ai pellegrinaggi fatti al santuario, che chiede di costruire nel suo nome.

Il nostro amatissimo Giovanni Paolo II diceva che la preghiera del Rosario poteva fermare anche la bomba atomica e la guerra Da lui, noi come famiglia, abbiamo capito l’importanza di consacrarci al Cuore Immacolato di Maria e l’importanza della recita del Rosario, dopo il suo attentato, quando portò il proiettile a Fatima per farlo incastonare nella corona della Vergine di Fatima attribuendo a lei la salvezza da morte sicura.

Siamo fermamente convinti che la famiglia che si affida a lei e recita il rosario ha una grande protezione e ottiene grandi grazie. Siamo fermamente convinti che la comunità che riunita prega con tanto amore Dio attraverso Maria, con il sacrificio del pellegrinaggio, ottenga grandi grazie.

Chi di noi non ha grazie da chiedere? Chi di noi non ha un grazie da dire al signore? E chi meglio di Maria può chiedere, può ringraziare il buon Dio?

Maria di Medjugorje  

Perché il 25 di ogni mese da marzo a ottobre?

Il 25 ci ricorda le apparizioni a Medjogorje nella Ex-Jugoslavia, che si verificano oramai dal 1981 ogni 25 del mese e che stanno portando tanti frutti di grande grazia e conversioni,  ma non essendo state approvate dalla Chiesa perché ancora in atto, nel rispetto a lei dovuto, penso sia giusto limitarsi a dire che  è stato scelto il 25 perché ci ricorda il Sì che disse Maria al Signore, nel giorno dell’Annunciazione, perché anche noi ogni 25 del mese partecipando al pellegrinaggio diciamo Sì a Lui con Lei, nell’adesione alla Sua Volontà.

 

Un aneddoto conclusivo

Nell’agosto del 1953 i giornali riportarono un fatto di cronaca accaduto a Siracusa, dissero che la Madonna aveva pianto. Quando Don Giovanni Calabria (oggi santo) lo venne a sapere, chiamò un amico e scoppiando in lacrime disse: “La Madonna piange; ma sai perché piange? Piange per i miei peccati, piange per le mie infedeltà, piange perché vivo in mezzo a tanti fratelli che offendono Dio e camminano verso l’eterna perdizione. Amico, aiutami a riparare tante colpe, a riportare il sorriso sul volto di Maria, perché solo allora ritornerà il sorriso su tutta l’umanità”.

Partecipare ai pellegrinaggi è anche un modo per riparare le colpe e riportare il sorriso sul volto di Maria.