Carissimi parrocchiani di Cognento e Cittanova, siamo ormai quasi giunti al cuore dell’anno liturgico.

Quanti ricordi, quanti momenti intensi vissuti insieme, ricchi di frutti di conversione e di amore al Signore Crocifisso e Risorto. Ma quest’anno è diverso, sorprendente nella sua anomalia e tragicità, non potremo pregare, cantare, adorare in assemblea, ci sarà precluso il partecipare alla bellezza insita nella profonda condivisione dei Riti Pasquali.

Mai come in questa Quaresima siamo stati toccati in pienezza dal Deserto, suo primo “luogo teologico”. Ne abbiamo sentito il peso, sovrastati dal silenzio, dalla solitudine, dallo sconforto e dalla morte.

Forse stiamo sperimentando, non solo come aspetto culturale, i quaranta giorni del Deserto, uno dei “misteri” nella vita terrena di Nostro Signore Gesù Cristo. Vissuti in modo differente dai Quarant’anni di Israele!.

Santa Teresa d’Ávila, nei suoi scritti spirituali parla della “scarnificazione del sensibile”. Nei suoi lunghi anni vissuti, in una notte oscura, senza alcun affetto sensibile verso l’Amato, verso Colui che le aveva rapito il cuore e l’anima, non viene meno la fede di Teresa. E, alla fine della sua vita terrena raggiunge l’apice dell’esperienza mistica, nel “Matrimonio Spirituale”, proprio perché non aveva preteso di capire tutto. Aveva compreso che il suo Sposo Divino le chiedeva di custodire gelosamente l’unico rapporto vero… Quello con Gesù Cristo… “Solo a sola”.

E allora si comprende San Paolo che volle predicare solo “Cristo e Cristo Crocifisso”, scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani, ma per tutti noi chiamati (gratuitamente e immeritatamente) alla salvezza, Sapienza di Dio e Potenza di Dio.

Se facciamo tesoro di queste esperienze, possiamo accogliere la proposta della Chiesa, riscoprendo la celebrazione familiare. Dalla notte in cui lo sterminatore colpì l’Egitto con l’ultima e la più dolorosa delle piaghe, dopo l’uscita verso il deserto e poi verso la Terra Santa,il popolo dell’Alleanza compie la celebrazione familiare della Pasqua Ebraica, così noi quest’anno possiamo vivere in famiglia questo prezioso momento, Risorgendo in Cristo.

Se riconosciamo con umiltà che non siamo capaci di conoscere e controllare tutto quello che accade intorno a noi, possiamo accettare la nostra fragilità, l’essere piccoli e per questo grandi agli occhi di Dio: stare in preghiera nella tanto vilipesa famiglia, ci rende liberi e capaci di costruire una famiglia di famiglie, un mondo, una storia secondo la volontà del Padre.

Alla fine Vi invito a seguire le celebrazioni del triduo pasquale con il nostro Vescovo tramite la TV, io celebrerò la messa di Domenica della Pasqua alle ore 9:30 tramite il solito sito

http:/www.parafiakombornia.pl/transmisja-online/

Vi sono sempre vicino, specialmente con la preghiera.

Don Tomek