Secondo l?Eurispes, l?87,8% degli italiani si dichiarano cattolici ma allo stesso tempo soltanto un terzo è anche praticante e, di più, è alta la percentuale di coloro che non condividono le posizioni della Chiesa su vari temi. Padre Giorgio Carbone, professore di bioetica e teologia morale alla facoltà teologica di Bologna, conferma il dato, ma ne spiega anche il motivo. Si tratta, secondo lui, di un problema di «ignoranza».
In che senso «ignoranza»?
“Me ne sono reso conto quando, la scorsa primavera, ho girato l?Italia per parlare in convegni organizzati da centri di bioetica e culturali sui temi proposti dal referendum abrogativo della legge sulla fecondazione assistita. La gente elabora convinzioni per sentito dire, influenzata dalla televisione e dall?opinione più in voga, ma non è in grado di ragionare da sé”.
Ad esempio?
“La scorsa primavera, ad un dibattito, ho incontrato un professore universitario che sosteneva che l?embrione umano è uguale all?embrione di uno scimpanzè, negando ogni evidenza scientifica (lo sanno tutti che l?embrione umano ha due cromosomi in meno rispetto a quello dello scimpanzè). E la gente che lo ascoltava gli credeva”.
Quindi il sondaggio Eurispes non l?ha stupito più di tanto?
“No. Aveva ragione Giovanni Paolo II quando diceva più di venti anni fa che c?è bisogno di una nuova evangelizzazione. Oggi i cattolici hanno una fede epidermica, nominale. Vedono la Chiesa come un?aggregazione politica che chiede loro di osservare certi precetti, di andare in Chiesa, di pregare. In loro manca la ragionevolezza della fede”.
Cioè?
“La fede è la convinzione che Cristo è il Signore ed è il maestro della vita. Essa dunque implica la divinità e la signoria di Cristo. Per molti invece, essa è soltanto un vago sentimento che non si traduce mai in opera, non centra mai con la vita concreta. Molti cattolici sono come anestetizzati, principalmente dalla televisione, che non aiuta a riflettere, a giudicare le cose”.
Il sondaggio entra nei dettagli di ciò che pensano i cattolici circa varie questioni. Cominciamo dall?eutanasia?
“Ci si può dichiarare favorevoli all?eutanasia soltanto se non si conosce il motivo per il quale un ammalato chiede di morire. L?eutanasia è sempre una domanda di aiuto rispetto ad un dolore che non si riesce più a sopportare. Forse non tutti sanno che in Olanda la richiesta di eutanasia è elevata perché lì è minore l?uso di morfina. Spesso basterebbe una terapia antidolorifica adeguata (a Bologna si sta sperimentando la eubiosia: al malati si dà supporto psicologico, religioso e medicine antidolorifiche) per far diminuire se non eliminare la richiesta di eutanasia”.
Quanto all?aborto?
“Anche qui è un problema di ignoranza. L?aborto non è semplicemente l?interruzione della gravidanza, ma è la soppressione di un essere umano”.
E i Pacs?
“I Pacs sono l?ultima menzogna dopo quella secondo la quale le cellule staminali prelevate dagli embrioni guariscono le malattie. Importanti riviste scientifiche (Nature, ad esempio) hanno dimostrato che queste cellule provocano tumori maligni su animali mentre quelle prelevate da cellule di tessuti adulti curano ben 58 patologie. Ma quanto ai Pacs, ogni giurista sa bene che le istanze portate avanti dalle coppie di fatto (parlo di coppie uomo-donna) possono oggi essere regolate con gli istituti esistenti nell?ordinamento giuridico italiano. Se ad esempio si cointesta il contratto di affitto non ci sono problemi in caso di morte di uno dei due conviventi. Se si dichiara per iscritto che in caso di malattia il convivente è delegato di gestire ogni affare della persona malata, si risolvono molti problemi, incluso il diritto a entrare nell?ospedale. Insomma basterebbe regolare l?unione dal punto di vista del diritto privato”.
E perché allora si continuano a proporre i Pacs?
“Esclusivamente per motivi elettorali. Per attirare i voti dei conviventi”e perché oggi qualsiasi cosa è diventato un diritto ma continuando così inneschiamo un processo cui è urgente rendersi conto.
Quale?
Ma il conflitto dei diritti , tutti hanno il diritto di?.Ma la domanda è ?è più importante il diritto di caio a?.. o il diritto di tizio?? E? chiaro che se non facciamo riferimento ad una scala di valori non se ne esce. Se il diritto non si apre continuamente al Vero al Buono e al Giusto rimane svuotato del suo significato e diventa un capriccio da soddisfare.