Guardando un telegiornale sono rimasto molto amareggiato per come a volte vengono date alcune notizie. Nel servizio si sosteneva che la famosa università di harvard (non so se si scrive così) avrebbe scoperto che la meditazione è una pratica che aumenta la nostra massa grigia del cervello, e anche nelle persone anziane darebbe luogo a svariati benefici. Ora per molti, e non hanno tutti i torti, questa potrebbe essere la scoperta dell?acqua calda ma quello che mi infastidiva è che le immagini proposte da associare a questa inconsueta ed esotica pratica della meditazione erano tutte di persone orientali, o buddiste, oppure di persone italiane che applicavano tecniche yoga in palestre dove appunto si insegnano le discipline dell?oriente.
Ma benedetti giornalisti non sapete che meditare e pregare sono due verbi che appartengono alla nostra civiltà occidentale? Ebbene sì nei duemila anni di storia la Chiesa ha sempre insegnato come la contemplazione, la preghiera nel silenzio come contatto indispensabile dialogante con chi ci ha creati e ci continua ad amare ogni giorno a seguire come Padre provvidente è sorgente di fede e premessa per vivere bene la fede in Dio, nel Dio di Gesù Cristo. Ora ditemi: quale differenza passa tra la meditazione ( nel servizio non ne veniva mai rivelato il significato) e la preghiera. Certo uno può meditare su tante cose sulla sua vita, su quello che gli capita, sulle altre persone, ma mi rifiuto di associare la meditazione solamente al mettersi seduto a gambe incrociate con le palme delle mani rivolte verso l?alto o le braccia a candelabro, senza sapere bene in realtà quello che quell?individuo stia facendo. Ecco mi sarebbe tanto piaciuto accanto a tante altre cose che crediamo abbiano inventato altre culture o altre filosofie/religioni vedere una persona inginocchiata in silenzio in una chiesa magari poco illuminata. Lo Spirito è patrimonio di tutte le religioni ma il cristiano è l?uomo della meditazione e della contemplazione e aggiungerei della gratitudine perché la sua meditazione lungi dal restare chiusa in se stessa si apre alla meraviglia di un Dio che gli è venuto incontro si è fatto come noi e ha dato la sua vita per ciascuno di noi.